Biografia

Biografia

 

La pittura cinemascope di Alessandro Riva (da Arte Mondadori, 2002)

Toscano, cresciuto nell’ambiente letterario e artistico livornese degli anni Settanta (“mio zio era pittore, mio padre amico di scrittori e intellettuali della zona”), Max Mazzoli vive da tanti anni a Sassari, dove ha elaborato un suo stile pittorico che guarda molto alla griglia televisiva e cinematografica. “Però”, dice il pittore, “a me interessa la tecnologia un po’ arcaica, quasi primitiva, dei vecchi televisori che davano un’immagine disturbata, sporca e, forse proprio per questo, più poetica e affascinante, con una valenza quasi pittorica”.

Mazzoli dipinge da sempre: “Sono stato a scuola da Mario Nigro”, racconta, “quando ero ancora un ragazzino, ma la formazione artistica qua a Livorno era sempre quella della tradizione post macchiaiola”. La svolta è venuta nei tardi anni settanta, con la scoperta dell’Iperrealismo. Anche in Italia, quelli erano gli anni delle mostre sui realisti europei e americani, e molti giovani di allora hanno avuto un’illuminazione. “Ho cominciato lì a guardare le realtà con altri occhi”, rivela. “Solo in seguito ho cominciato a usare la televisione come una finestra. Da essa passa tutto il nostro immaginario, e io vi pesco volti, atmosfere, situazioni”. Soggetti che poi l’artista trasferisce sulla tavola dipinta con l’olio, “per creare”, spiega, “il contrasto tra l’elemento tecnologico e la tecnica più antica che esista.

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Cinemascope on oil paintings by Alessandro Riva (from Arte Mondadori, 2002)

Born in Tuscany, Max Mazzoli developed his skills in the Seventies artistic and literary world of Livorno. As he says, “My uncle was an artist and my father was deeply involved with local intellectuals and artists”. Now he lives in Sassari, on the beautiful island of Sardinia where he has developed his unique style based on his cinematography studies. “I am interested”, he says, “in the primitive images of the old TV sets. Images that are fuzzy, crackled, and unrefined but somehow more fascinating and poetic, more like painting”.

Mazzoli has painted all his life: “I’ve studied under Mario Nigro”, says the artist, “when I was a young boy, but my artistic formation in Livorno was stuck to the same local tradition, so-called post macchiaiola“. The evolution came in the Seventies with the discovery of Hyperrealism. In those years, the artworks of famous American and European realists were exhibited everywhere, even in Italy, and they enlightened loads of young people. “I started to look at reality differently”, says the artist. “After that, I started to use TV as a window. Inside of it, a wealth of ideas and images that I stop and pick from collecting faces, moods and situations”. The artist transfers the subject on wood, “to create”, he explains, “a contrast between the modern technological element and the oldest technique known to mankind.

Mostre personali e mostre collettive

PUBBLICAZIONI

Docu-intervista all’artista

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